La Femminilità nell’Arte

Dal 25 novembre a l’8 dicembre Presso la Casa di Giotto mostra collettiva: La Femminilità nell’Arte

L’obiettivo della mostra è dar voce, tramite la personale interpretazione artistica, a coloro che la voce non possono usarla
Il 25 novembre ci sarà inaugurazione della mostra: La Femminilità nell’Arte
(orario e modalità da definire)
La Domenica 28 sarà dedicata ad una Estemporanea utilizzando solo il colore rosso e le sue sfumature come simbolo della giornata contro la violenza sulle donne.
Alla fine della mostra saranno raccolte le preferenze dei visitatori della mostra tramite una votazione anonima. Ai tre che avranno raggiunto il maggior consenzo sarà dato un riconoscimento simbolico
Per partecipare :
Arti visive : misure max 50×80
Arti scultoree : misure max 70x70x70
Tutti quadri dovranno essere munite di gancio per essere appese e senza cornici
Le opere che necessitano della cornice dovranno attenersi alle misure indicate
Sabato 13 e domenica 14 novembre e non oltre sabato 20 nov
Ore 10/13 15/19 date e orari per la consegna
Per I soci 2021 €20
Per in non soci €20 + €25 per il tesseramento
Per informazioni :
casadigiotto@gmail.com
Interpretazioni e simbologia di Susanna e i vecchioni di Artemisia Gentileschi
Il tema biblico Susanna e i vecchioni si trova nella Bibbia, nell’Antico Testamento. Questa narrazione ispirò molti artisti nel passato, soprattutto nel XVI e XVII secolo. L’episodio che si trova nel Libro di Daniele narra di una giovane moglie dal nome di Susanna. Due uomini anziani che frequentavano la casa della donna si invaghirono di lei. Gli anziani sorpresero Susanna al bagno, all’aperto e la ricattarono
chiedendo favori sessuali. Se la giovane si fosse rifiutata di soddisfare le loro richieste i due anziani avrebbero rivelato al marito Daniele che Susanna lo tradiva con un giovane. La donna non cedette al ricatto e Daniele scoprì così le bugie dei due vecchioni.
Le molte interpretazioni del tema sono state spesso un pretesto per rappresentare una scena dai risvolti erotici. Inoltre spesso l’apparente significato moraleggiante della scena nasconde un nudo femminile fine a se stesso.
Artemisia e la violenza femminile
Come spesso avviene nell’interpretare le opere di Artemisia Gentileschi, la figura femminile sembra far riferimento alla sua vicenda biografica. Infatti la giovane artista fu vittima di una violenza da parte del collega di suo padre Agostino Tassi. La giovane ebbe il coraggio di confessare questo abuso e affrontò un lungo processo per lei umiliante. Infatti al tempo la giustizia tendeva a sottovalutare i casi di violenza di genere e dava ragione agli aggressori. Così Artemisia fu sottoposta a tortura in tribunale per accertare che le sue accuse non fossero inventate per vantaggio personale.
I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
L’opera di Artemisia Gentileschi è di proprietà della Collezione Graf von Schönborn, che si trova a Pommersfelden in Germania. Artemisia Gentileschi dipinse l’opera all’età di 17 anni, nel 1610. Il padre Orazio, primo maestro di Artemisia, esibì questo quadro per dimostrare l’abilità della figlia. L’opera permise così alla giovane artista di entrare nel mondo dell’arte. Alcuni storici ipotizzano che il padre, Orazio Gentileschi, abbia aiutato la figlia nella stesura del dipinto. In ogni caso Susanna e i Vecchioni è considerata la prima opera importante della giovane artista.
Esistono altre due versioni accertate dagli storici di Susanna e i vecchioni di Artemisia. Una di esse è datata 1649 mentre l’altra, ospitata a Bologna, secondo la storica Adelina Modesti, è del 1652.
Per approfondimenti consultare il sito: ANALISI DELL’OPERA. IT

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